I VARCHI DI GAZUGHI

I VARCHI DI GAZUGHI 2ª SERIE (DA 11 A 20) 

 
Gli amici di UniSTUD hanno iniziato a pubblicare su Instagram "I varchi di Gazughi", che oggi tornano nell'alveo naturale di UM 2.0. Sono ideati da Gianni Penzo Doria come pillole di Umanesimo Manageriale (#UM2.0) e di #VariaUmanità. Ciascun varco è accompagnato da una frase esplicativa breve e variabile nei dettagli. Come sempre, siamo aperti al contributo di tutti.
Chi è Gazughi? Scoprilo sul sito web di PuntoOrgani 
Rilancia i nostri varchi sui social con #IvarchidiGazughi #UniSTUD #CoordinamentoUniSTUD #UmanesimoManageriale #UM2.0.
Grazie!
 
da 1 a 10 
 
 
10. PER LA RINASCITA SERVONO AZIONI, NON PAROLE
 
 
 

La “rinascita” è una cosa seria, che non può essere conseguita solo a parole. Per questo non serve sfogliare il vocabolario per trovare la parola giusta “che mondi possa aprirci”, ma il repertorio delle buone azioni, senza strombazzamenti sui social.
Servono gesti concreti, accompagnati - certo - dalla forza delle parole (che da sole non bastano).
 
 
9. RINASCITA E TRASCRIZIONI
 
 
 
In troppi dicono di "rinascere" ogni giorno. Se fosse, la rinascita è un'operazione lunga e dolorosa, come la crisalide, senza strombazzamenti soprattutto sui social.
 
 
8. CHI HA RIMPIANTI NON HA PIANTO
 
 
Il pianto è anche catarsi e spesso è l'anticamera del tuo prossimo sorriso. Chi piange ha un dolore, un ricordo, una gioia. Soltanto gli stolti non sanno far sgorgare le lacrime della propria anima.
 
 
 
7. ROSA RECISA E NON SPEZZATA
 
 
Se vuoi dare a una rosa la possibilità di ricrescere, non la devi spezzare, ma recidere al momento giusto e tre nodi sotto il fiore. Se ha buone radici, potrà rinascere sana e vigorosa. Se non le ha, calerà i petali sul terreno.
Se la spezzi senza pensare al futuro, ma solo per goderne del profumo in casa, probabilmente non la vedrai più rifiorire.
«Si taglia anche per ricostruire e ricostruirsi»
È faticoso, quasi contronatura, chiudere un rapporto personale o professionale in cui abbiamo messo anima e corpo, ma è inevitabile per ricrescere o per farlo ricrescere con energie nuove.
 
 
6. NON FARE IL MASOCHISTA COME PIROMANE: QUI E ORA
 
 
 
Rimandare qualcosa di fondamentale, pensare di poterlo fare alle medesime condizioni nel tempo indeterminato chiamato “in futuro”, significa non rendersi conto del proprio masochismo. Così è il piromane che incendia la propria casa, rallegrandosi di vederla “luminosa”, ma non sapendo che non potrà più rientrarvi.
La vita non attende le nostre esitazioni: qui e ora.
 
 
 
5. LE PAROLE VUOTE CI CONVINCONO DI PIÙ, APPARENTEMENTE
 

Quante volte ascoltiamo qualcuno parlare che, alla prova dei fatti, ci lascia soltanto un vuoto cosmico, in cui le sillabe storte non trovano concretezza nei fatti. Eppure, c’è chi ama ascoltarsi e raccontare. Chi fa, sa anche tacere, perché riconoscere presto un manipolatore può salvare la vita.
 
 
 
4. LA LEGGEREZZA DELL'INCOERENZA
 

Navigare il mare delle incoerenze e lasciarsi trasportare in un porto tranquillo?
Certo, se esiste sempre un senso di etica e soprattutto di consapevolezza per le reazioni sull'impatto che le nostre incoerenze hanno o possono avere sugli altri. Però, ogni tanto, la leggerezza di essere incoerenti fa bene allo spirito. Un po' come stare a bagnomaria in una spiaggia di un atollo del Pacifico, a patto che sia leggerezza calviniana.
Ogni tanto bisogna saper mandare allegramente a quel paese anche se stessi, purché non diventi un alibi persistente nella vita, del tipo: ho imparato a perdonare le mie incoerenze e vivo bene con me stesso. Insomma, una scorciatoia emotiva.
La vita prevede anche le scorciatoie, ma prima o poi ti presenta il conto.
 
 
3. TUTTI A VIENNA SUONANO STRAUSS
 
 
Il terzo Varco di Gazughi ci ricorda che non si può improvvisare una professione e che, spesso se non sempre, i dilettanti allo sbaraglio costano meno, ma provocano danni maggiori. Come gli influencer che si improvvisavano infettivologi durante la pandemia, oppure chi si autocelebrava come esperto di qualche disciplina di cui sapeva a malapena la denominazione.
«Evitiamo con cura i dilettanti allo sbaraglio».
Accade anche nelle organizzazioni che, per mancanza di personale o per dabbenaggine, alcune professioni vengano svolte da incaricati controvoglia, che finiscono con fare di male in peggio.
 
 
2. ALI DI FARFALLA
 

Il secondo Varco di Gazughi è liberamente ispirato a "Lentamente muore" di Martha Medeiros e si concentra sullo squarcio di pensiero (il varco) che balena nella calotta del pensiero di chi non vuole abbandonare la propria zona di comfort. Trascinare con sé un guscio emotivo (di ricordi, di persone, etc.) non fa crescere verso il futuro che meritiamo.
«È importante lasciare andare quella parte di noi che ci ancora al passato senza futuro».
 
 
1. PARLARE SENZA COMUNICARE
 
 
Ci sono persone che parlano parlano parlano e che amano sentirsi parlare parlare parlare, coprendo l'insussistenza di contenuti.
«I vuoti di chi parla a vanvera sono vuoti a perdere».